Cosa ascoltare


 
terapia musicale
Consultando delle pubblicazioni di musicoterapia si possono ricavare le indicazioni più disparate: c’è chi ritiene che la musica più adatta sia quella CLASSICA, chi sostiene che il genere più indicato è invece il JAZZ, chi propenderà per la NEW-AGE, e così via.

In realtà è probabile che quasi tutta la musica sia indicata e che contenga in sé delle valenze terapeutiche. E’ quindi difficile elencare quali siano i brani in assoluto più terapeutici.

Ci sono musiche che, per motivi in parte misteriosi, appartengono esclusivamente a noi, e producono solo in noi effetti fisici e soprattutto psichici, che difficilmente possiamo condividere con qualcun altro.

Esemplificativo è a questo proposito il caso del diciottenne G. S. che pochi anni or sono si è risvegliato dal coma ascoltando una canzone del suo cantante preferito, Antonello Venditti. Come possiamo negare che in questo caso la musica di Venditti non abbia esplicato importanti effetti terapeutici? Vi sono poi musiche che ci portiamo dentro da sempre, come se appartenessero al nostro stesso DNA, ed altre che pur accompagnandoci per brevi tratti della nostra vita sono in grado di “fotografare” questi “spezzoni” di esistenza in maniera indissolubile e profonda.

Ci potrà capitare, magari in modo del tutto occasionale, di riascoltare una musica dopo molti anni e di trovarci a rivivere in maniera impressionante la stessa situazione in cui ci capitò di ascoltarla anni addietro, fino a poter percepire i profumi, i colori ed altre sensazioni legate a quel preciso momento.

Si tratta di vere e proprie sinestesie (parola che deriva dal greco Syn = attraverso + aisthesis = percezione), un fenomeno affascinante che ha luogo ogni qualvolta una singola stimolazione sensoriale dà origine alla percezione di altri eventi sensoriali.
terapia musicale
Esemplificativo è un caso pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature” riguardante E.S. una giovane musicista svizzera che è appunto una sinesteta: E.S. quando ascolta la musica, è infatti in grado di percepire le note come differenti colori e perfino di gustarne il sapore.

Tornado al tema di quale musica ascoltare, probabilmente la cosa migliore è quella di lasciarsi inizialmente andare al proprio intuito, e solo in un secondo momento mettere a fuoco una ricerca più mirata.

Sicuramente l’aiuto di un musicoterapeuta esperto potrebbe essere inizialmente di aiuto per guidare alla scoperta della propria musica terapeutica, ma come criterio generico è consigliabile utilizzare inizialmente musica mai ascoltata prima, e di carattere strumentale.


Facendo click qui troverai informazioni su mp3 e fulvio muzio.
Si parla inoltre di terapia.
La musica subliminale | Regole sulla Privacy | home





terapia musicale

sfoglia questo sito in modalità grafica (consigliato)

internet design by misterlink