Gentile sig Vincenzo, la mia esperienza fa riferimento soprattutto all’ascolto musicale già effettuato in gravidanza dalla mamma, con il papà o in ambienti comuni familiari, in situazioni di benessere e gradimento .Questo e’ ciò che il bimbo conosce e che avrà su di lui il buon effetto che aveva già mentre lo ascoltava in utero con il piacere della mamma. Le tipologie possono essere le più varie, dalla sigla della trasmissione preferita dalla mamma con la quale si rilassava, magari assieme al nonno o alla nonna, di cui può gia avere appreso il tono vocale, ai brani musicali ascoltati in gravidanza; il parlare cantando, tipico del linguaggio della mamma col bambino, le cantilene e le ninne nanne, sono le prime espressioni nelle quali riconoscere le tonalità di voce a lui gia note e che per il filtro uditivo in utero, lui può comprendere. Se la mamma amava il rock e ballava in gravidanza, o se canticchiava parlando a lui del suo futuro, potremo avvalerci di questi stimoli già a lui noti e che avranno effetto eccitante o rilassante, a seconda delle varie situazioni... Molto importante e’ anche associare il contatto, la carezza, all’emissione vocale o all’ascolto insieme, affinché la percezione sonora possa essere amplificata e associata all’affetto e all’espressione materna e familiare.
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